Diario di un futuro rentier (82)

Questo post è la parte 81 di 86 della serie Diario di un futuro pensionato.

La mia piccola attività indipendente di accessori è ancora in fase di sviluppo. Questo è andato molto bene con il mio cliente di prova. Sono riuscito a convincerlo e ora è un cliente abituale. Oltre a guadagnarmi qualche soldo, questa attività mi dà molte soddisfazioni. Mi sento come se stessi facendo qualcosa di utile e significativo, qualcosa che non avevo mai sperimentato con il mio lavoro retribuito in oltre 20 anni. Una vergogna.

Ora che ho un po' di prospettiva, mi rendo conto che alla fine è abbastanza semplice rendere interessante un'attività professionale. In primo luogo, ovviamente, deve esserci un interesse nel settore. Non si fa bere a un asino se non ha sete. Tuttavia, questo non è sufficiente. Anche un argomento affascinante può diventare noioso se pensato o organizzato secondo le aspirazioni di una terza persona. Ciò che manca è l’autodeterminazione, nel senso filosofico del termine. Quando sei tu ad avere il controllo, tutto acquista subito più senso e tutto diventa anche più semplice.

Ho pensato a lungo a come sarebbe stata strutturata questa attività prima di intraprenderla. Ho voluto assolutamente evitare tutto ciò che tende a snaturare in generale i nostri compiti professionali, svuotandoli della loro sostanza. Penso principalmente al lavoro amministrativo (in particolare la posta elettronica), alle discussioni sterili e infinite (sessioni) e alla complessità dei processi decisionali e di risoluzione dei problemi (legati a procedure/direttive nonché alla molteplicità delle catene di comando della comunicazione). . Insomma, tutto doveva essere mantenuto il più semplice possibile. L’autodeterminazione sradica o almeno riduce notevolmente la maggior parte dei problemi sopra menzionati. Per non parlare del fatto che siamo orgogliosi di aver realizzato qualcosa che ci soddisfa pienamente.

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Ora sto iniziando a cercare nuovi clienti, ma la crisi sanitaria non facilita davvero le cose. Mi rendo conto della dura prova che stanno vivendo attualmente i proprietari di piccole imprese. Tutte queste restrizioni sono una calamità per l’imprenditorialità. Sono davvero fortunato a non dover fare affidamento su quel reddito.

Ho impostato un limite di quattro clienti ricorrenti. Immagino che una volta che la vita normale sarà più o meno tornata alla normalità, questo dovrebbe essere un obiettivo abbastanza facile da raggiungere. Il raggiungimento di questo obiettivo mi fornirà l’aiuto psicologico necessario per compiere il passo finale, quello di lasciare definitivamente il lavoro retribuito.

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2 commento su “Journal d’un futur rentier (82)”

  1. Le buone cose continuano Jérôme, ecco il tuo primo cliente fedele, bravo!
    Altra buona notizia della giornata, il tuo libro è arrivato nella mia casella di posta. Tutto ciò che resta da fare è rimetterlo in ordine.

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