Analisi di Bridgestone Corp (5108:TYO)

Ti ho presentato poco meno di un anno fa analisi del produttore giapponese di pneumatici Bridgestone, quotato anche sul mercato tedesco (BGT:MUN). Vediamo come si è evoluta la situazione del colosso degli pneumatici, a seguito della pubblicazione dei dati 2018.

Valutazione e dividendi

A differenza dell’anno scorso, tutte le luci non sono più verdi, a causa di un forte calo del flusso di cassa libero. Gli altri indicatori di valutazione sono invece migliorati rispetto al 2018. Il prezzo ammonta quindi a:

  • 11,34 volte gli attuali profitti ricorrenti
  • 11,56 volte i profitti ricorrenti medi
  • 1,39 volte il valore contabile
  • 1,45 volte i beni materiali
  • 0,91 volte le vendite
  • 33,86 volte il flusso di cassa libero attuale
  • 16,78 volte il flusso di cassa libero medio

Nonostante questo piccolo svantaggio dovuto al calo del FCF, il prezzo del colosso giapponese rimane nel complesso piuttosto interessante, come confermato da un rapporto EBIT/EV di 13,76% e un rapporto EBITDA/EV di 14,88%.

Il dividendo non è da meno, poiché il rendimento ammonta a 3.64% molto corretti, per un tasso di crescita medio annuo di quasi 10% negli ultimi cinque anni. Da notare che Bridgestone ha aumentato le sue distribuzioni per nove anni consecutivi tra il 2009 e il 2018. D'altra parte, prevede di mantenerle invariate nel 2019, il che è sicuramente legato al notevole calo del FCF. Il dividendo ammonta infatti a:

  • 41.26% di profitti ricorrenti correnti
  • 42.06% profitti ricorrenti medi
  • 123.21% dell'attuale flusso di cassa libero
  • 61.04% del flusso di cassa libero medio

Il produttore giapponese di pneumatici ha quindi scelto di andare sul sicuro vista questa particolarità nell'anno finanziario 2018. Non ce la faremo, soprattutto perché gli altri indicatori vanno più nella direzione di un piccolo intoppo temporaneo che non sembra. mettere in discussione il futuro pagamento, e perfino la crescita, del dividendo. Si tratta di un aspetto che dovrà comunque essere monitorato in futuro.

Valutazione e risultato

Proprio come il dividendo, anche l’utile per azione e le riserve di liquidità crescono nel lungo termine. La situazione è un po' più difficile, invece, in termini di valore degli asset, che sono stabili o addirittura in lieve calo. Ciò potrebbe spiegare perché il corso ha faticato a decollare per cinque anni. D’altro canto, quest’ultima è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni.

Dal punto di vista della liquidità è molto solido, poiché il rapporto corrente si attesta a 2,21 (in rialzo) e il rapporto rapido a 1,52. I fornitori del colosso giapponese non devono temere: le loro fatture verranno pagate senza alcun problema.

Sebbene in leggero calo, il margine lordo rimane onorevole, con 37,8%. Anche il margine netto è abbastanza corretto, con 8%. D’altro canto, ancora una volta, c’è un piccolo problema per l’anno finanziario 2018 poiché il margine del flusso di cassa libero ammonta solo a 2.68%.

La redditività è piuttosto piacevole da vedere, con un ROA fino a 7.55%, un ROE di 12.24% e un CFROA di 9.34%.

Ciò è altrettanto positivo, se non addirittura migliore, dal punto di vista del debito. Il rapporto debito/Pil a lungo termine rispetto al patrimonio ammonta a 5.57% (in diminuzione). La società sarebbe in grado di ripagare l’intero debito in soli due anni utilizzando il flusso di cassa libero medio. Ovviamente, tenere conto del FCF dell’esercizio 2018 sarebbe stato un po’ più laborioso. Detto questo, il debito totale segue una tendenza al ribasso da diversi anni e attualmente rappresenta solo 0,17 volte il capitale proprio.

Per il resto il numero delle azioni in circolazione è stabile nel breve termine e addirittura in calo nel lungo termine. Questo è un punto positivo per l’investitore che vede la sua fetta di torta progredire nel tempo.

Conclusione

Bridgestone continua ad essere un'azienda molto forte, con un debito basso e ottime riserve di liquidità. Lo Z-Score (Altman), con 3,8, e l'F-Score (Piotroski), con 8, confermano la sostenibilità di questa grande azienda. I titoli con punteggi F così elevati sono rari e spesso tendono a sovraperformare in futuro.

Da notare ancora il carattere difensivo del titolo, con un beta pari a 0,76. Tuttavia, ciò non gli impedisce di essere piuttosto volatile (19.67%).

Dal mio acquisto l’anno scorso, BGT ha registrato un rendimento totale appena positivo nella mia valuta, compreso il dividendo. Paradossalmente il titolo è leggermente meno attraente dal punto di vista della valutazione, in particolare a causa del deterioramento del FCF. L'anno scorso l'ho visto leggermente sottovalutato, quest'anno lo vedo leggermente sopravvalutato.

Per questo motivo, ma anche perché il mercato giapponese è in declino, non considero più la Bridgestone come un’opportunità di acquisto. D’altronde è ovviamente un titolo da mantenere.


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