Con una capitalizzazione di mercato di 140 milioni, Datacolor è più vicino al microplancton che ai dinosauri...
Ma se il plancton vegetale produce ossigeno, Datacolor è attiva nella colorimetria (in pratica: misurazione e calibrazione dei colori).
Fondato nel 1970, il gruppo americano è quotato alla Borsa svizzera e ha sede a Lucerna. L'azienda produce, tra le altre cose, strumenti di misura per l'industria tessile, miscelatori di vernici e calibratori di schermi di computer.
Datacolor fornisce ai propri clienti soluzioni che garantiscono una resa cromatica accurata di materiali, prodotti e immagini. I suoi clienti provengono dal settore tessile e dell'abbigliamento, vernici e rivestimenti, plastica, fotografia, ecc.
Il bilancio di Datacolor è solido come una roccia: con 62% di patrimonio netto e un elevato livello di liquidità (oltre 32 milioni di dollari), nessuna preoccupazione finanziaria all'orizzonte.
Dal 2011 al 2017, le vendite sono aumentate di oltre 40%, mentre i profitti sono quasi raddoppiati e il dividendo ha guadagnato 50% nello stesso lasso di tempo.
In Datacolor, la crescita non è andata a scapito della redditività: il margine di profitto netto (NPM) è aumentato da 6,81 TP3T nel 2011 a 9,41 TP3T nel 2017 e il rendimento del capitale proprio (ROE) da 13,1 a 16,51 TP3T.
Al prezzo attuale di 840 franchi il PER è 19,9. È piuttosto costoso, anche per un'azienda di questa qualità.
Il rendimento del dividendo è modesto (1,8%), ma il basso payout ratio (35%) lascia a Datacolor libertà di aumentarlo a suo piacimento o di effettuare acquisizioni.
Altro aspetto negativo: i volumi degli scambi sono molto bassi e lo spread è generalmente elevato.
In conclusione, potete concedervi un pizzico di queste azioni per ravvivare il vostro portafoglio, ma neanche io esagererei.
Concludiamo questo articolo (e quest'anno!) con una nota filosofica: "Non vediamo i colori come sono realmente", si rammaricava Aristotele.
Povero Aristotele: all'epoca Datacolor non esisteva ancora...
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Non lo sapevo affatto e apprezzo questi titoli dal fondo del cassetto!
È davvero un’azienda molto solida. Molta liquidità, nessun debito (?!?), margine confortevole e buona redditività. Insomma, non è domani che rischia il fallimento. Ma come hai detto tu, anche un po' caro per i miei gusti.