Come diversificare il proprio portafoglio per proteggersi dai rischi di mercato? (15/20)

Questo post è la parte 15 di 20 della serie Diversifica il tuo portafoglio.

Ci troviamo quindi con un portafoglio abbastanza simile a quello di Marc Faber, con pesi diversi. Per completezza notiamo anche che esiste un metodo vicino a quello di Marc Faber, lo svizzero, consigliato da Meb Faber (non confondetevi, è americano). Il suo sistema distribuisce 5 asset a 20% ciascuno: oro, obbligazioni, immobili, azioni nazionali e azioni internazionali. La sottigliezza è che il portafoglio viene rivalutato una volta al mese utilizzando una piccola analisi tecnica.

Per ogni asset esaminiamo la media mobile a 10 mesi (o 200 giorni). Se il prezzo è superiore rimaniamo investiti, se il prezzo è inferiore andiamo in contanti. Implicitamente la liquidità è quindi il 6° asset del portafoglio, ma solo in determinati periodi e per determinate posizioni. Meb Faber otterrebbe una redditività leggermente superiore a quella del mercato ma con una volatilità molto inferiore.

Dato che sono sempre diffidente nei confronti dell'analisi tecnica, ho effettuato alcuni test su ETF sull'oro, obbligazioni svizzere, immobili svizzeri, azioni svizzere e azioni internazionali. I risultati sono interessanti, senza essere straordinari, perché bisogna tenere conto anche dei costi di transazione. Il metodo è abbastanza efficace per azioni e obbligazioni (leggermente migliore del buy&hold e con meno volatilità), ma mediocre per l’oro e il settore immobiliare. Devi giocare un po’ con le medie mobili per ottenere l’effetto desiderato per ogni asset. Presenterò presto, e una volta al mese (come nella strategia di Marc Faber), un piccolo rapporto sulla situazione per ogni tipologia di asset.

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Naturalmente puoi anche scegliere di rimanere su 100% investendo in azioni. Finché riesci a mantenere la calma, ne vale la pena, anche se è più rischioso in termini di volatilità. Dopotutto, non importa cosa succede lungo il percorso, ciò che conta è il risultato. Tuttavia, non consiglio a chi non ha un orizzonte di investimento di almeno 10 anni e una buona esperienza sul mercato azionario di farlo (soprattutto con i prezzi attuali). Non dimentichiamolo il nostro peggior nemico siamo sempre noi stessi, come ha detto Graham. E sono completamente d'accordo con lui.

Al di là di tutte le sue riflessioni sulla composizione del portafoglio, alla fine, sono più i titoli che selezioniamo ad essere essenziali. Anche investendo in azioni possiamo infatti farla franca con una volatilità che rimane ragionevole se ci atteniamo a titoli che pagano dividendi crescenti e acquistati al giusto prezzo. Riduciamo inoltre il rischio praticando la media del costo in dollari.

 

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