Quando purtroppo non troviamo più il tempo per fermarci, quando non abbiamo la possibilità di ricaricare le batterie su un'isola, insomma quando siamo intrappolati nel labirinto dei topi da laboratorio, il nostro cervello si confonde e perde l'orientamento e la valori. Con il passare del tempo, ciò può avere conseguenze molto gravi, simili a quanto accade con i topi da laboratorio, con un risultato quasi simile, tranne forse che le loro viscere si diffondano all'aria aperta, e ancora.
Inseguendo il successo, volendo vivere lo stesso stile di vita e con gli stessi attributi degli esempi forniti dai media, gli esseri umani si esauriscono. Se non riesce ad acquisire una prospettiva sulle sue azioni e sui suoi pensieri, allora sta percorrendo una china scivolosa il cui esito non è molto piacevole.
Quando ci perdiamo lungo la strada, tendiamo ad aggrapparci a qualcosa e a qualcuno. È allora grande la tentazione di lasciarsi guidare da principi contrari ai nostri valori, purché si possa avere l’impressione di uscire dall’impasse. Allora la porta è spalancata alle idee estremiste, all’omicidio o al suicidio.
Non è un caso che la radicalizzazione, sia essa politica o religiosa, riscuota così tanto successo tra un numero sempre più ampio di giovani in Occidente. Attraverso principi semplici e apparentemente chiari, dà loro l'impressione di rimetterli sulla retta via, e quindi di uscire dalla corsa al successo.
Non per niente si basa sullo sradicamento di qualsiasi cosa o persona legata allo stile di vita occidentale e quindi alla società dei consumi. Eliminando le cause che apparentemente ci avrebbero portato fuori strada, secondo questo principio riusciremmo a concentrarci nuovamente su noi stessi, calmare la nostra agitazione interiore e ritrovare la serenità.
Il problema è che cercando cause esterne non facciamo altro che sostituire un’esca, quella del consumo, con un’altra. Entrambi i casi, consumarsi o fare la guerra per le proprie idee o per la propria fede, implicano infatti un lavoro molto duro, a volte fino alla morte. In entrambe le situazioni ci dimentichiamo anche di cercare dentro di noi le cause del problema.
Diciamolo chiaramente, il topo da laboratorio non ha alcuna possibilità di uscirne vivo, ma è ancora peggio se si agita, motivato dalla carota o dal bastone. Farebbe meglio a restare in silenzio e a riflettere sul suo destino.
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