E se non facessimo nulla?

E se non facessimo nulla?Parfois il est bon de prendre un peu de recul sur ce que l'on fait pour voir les choses de manière différente. Je ne résiste ainsi pas à la tentation de vous livrer quelques morceaux choisis faisant l'apologie de la paresse. Ils sont extraits de l'ouvrage de Michel Piquemal "Paroles de Paresse - Et si on ne faisait rien ?". Vous constaterez que certains de ces textes, même s'ils datent un peu, conservent encore tout leur sens aujourd'hui. La paresse est en effet sans aucun doute le meilleur antidote à la Corsa al successo.

Perché il Lavoro sarebbe una virtù naturale e la Pigrizia un vizio? Perché dovremmo definirci solo in base al nostro status professionale? Chi ha detto che l'uomo è stato creato per avvitare bulloni, archiviare schede o scrivere all'infinito sulla tastiera di un computer? .... È fatto per vivere... e vivere comprende sia l'ispirazione che l'espirazione, l'agire e il non agire.

Se la pigrizia è diventata il nemico supremo della nostra civiltà, è perché l’individuo pigro non produce né consuma. Tuttavia, la nostra società commerciale non ci riconosce più questi due tristi ruoli: “produrre e consumare”, senza i quali il suo equilibrio si rompe. Secondo la sacrosanta moralità del consumo, il tempo libero stesso deve essere tempo libero attivo. Bisogna fare bricolage, parapendio, giardinaggio, jogging o canyoning... Fare e fare sempre, cioè, in breve, comprare e consumare. Crediamo di essere attivi, ci attiviamo... Anche i bambini delle nostre società moderne che non smettono mai di lavorare: stiparsi dall'asilo per i benestanti in Occidente e schiavitù nelle miniere e nelle fabbriche per i paesi modestamente chiamati "in via di sviluppo". ..

Ma essendo attivi e attivati, perdiamo il contatto con le realtà essenziali. L’ozio, che Thomas Hobbes chiamava “la madre della filosofia”, è un tempo necessario, un “lasciarsi andare” essenziale che permette all’uomo di rimettersi a fuoco. Dobbiamo riscoprire il piacere della pigrizia che è senza dubbio la migliore medicina contro lo stress febbrile della vita moderna.

Michel Piquemal

Non dire una parola tutto il giorno, non leggere il giornale, non ascoltare la radio, non ascoltare i pettegolezzi, abbandonarsi assolutamente, completamente alla pigrizia, essere assolutamente, completamente indifferenti alle sorti del mondo, ecco la medicina più bella che possiamo somministrarci.

Henry Miller

C'è un tempo per andare a pescare e un tempo per asciugare le reti.

Proverbio cinese

L'essenza della civiltà è il lavoro, il Lavoro con la V maiuscola, il nuovo Dio. È la peggiore invenzione, è la grande alienazione dell'uomo, la perfetta mistificazione.

L'animale naturalmente non funziona. Ogni animale, uccello o pesce, ha il proprio dominio, un pezzo d'aria, un acro di terra, dove caccia e pesca di diritto. Per milioni di anni l'uomo non ha lavorato più del condor, della gazzella o del rinoceronte. Era il paradiso in terra.

Giuseppe Delteil

Una strana follia possiede le classi lavoratrici delle nazioni in cui regna la civiltà capitalista. Questa follia porta con sé miserie individuali e sociali che, da secoli, torturano la triste umanità. Questa follia è l'amore per il lavoro, la passione moribonda per il lavoro, spinta fino all'esaurimento delle forze vitali dell'individuo e della sua progenie.
(...)
Il nostro tempo è, dicono, il secolo del lavoro; è infatti il secolo del dolore, della miseria e della corruzione.
(...)
Se, sradicando dal suo cuore il vizio che la domina e avvilisce la sua natura, la classe operaia si sollevasse con la sua terribile forza, non per reclamare i Diritti dell’Uomo, che sono solo i diritti dello sfruttamento capitalista, non per reclamare il Diritto alla lavoro, che è solo diritto alla povertà, ma forgiare una legge ferrea, che proibisca a qualsiasi uomo di lavorare più di tre ore al giorno, la Terra, la vecchia Terra, trema di gioia, sentirebbe un nuovo universo sussultare dentro di lei...

Paolo Lafargue

È la storia di un uomo d'affari che è in vacanza in India. Sulla riva vede un pescatore che ritorna con un pesce. Ammira la sua cattura e le dice:
- È la felicità. Torni indietro a prenderne un po'?
Verrò con te. Devi spiegarmi come peschi.
- Torna indietro e prendine un po'! ...ma a che scopo? chiede il pescatore.
- Ma perché ne avrai di più, risponde l'uomo d'affari.
- Ma per cosa?
- Perché, quando ne avrai di più, venderai di più.
- Ma per cosa?
- Perché, quando l'avrai venduto, avrai soldi.
- Ma per cosa?
- Perché puoi comprare una piccola barca.
- Ma per cosa?
- Bene, con la tua barchetta potrai avere più pesci.
- Ma per cosa?
- Beh, puoi assumere dei lavoratori.
- Ma per cosa?
- Lavoreranno con te.
- Ma per cosa?
- Diventerai ricco.
- Ma per cosa?
- Puoi riposarti.
Il pescatore allora gli disse:
- Ma è quello che farò subito.

Abate Pierre

A che ora dovresti alzarti?

Nasr Eddin di regola non si alza presto la mattina; da qui infinite discussioni con la moglie per sapere chi porterà fuori l'asino dalla stalla.

I suoi vicini, invece, tutti contadini, saltano giù dal letto al canto del gallo, e non vedono di buon occhio questi modi pigri.

Così un giorno uno di loro andò nel suo campo nel momento in cui il sole stava appena spuntando all'orizzonte e trovò sulla sua strada una moneta d'oro. La sera, molto felice, viene a raccontare a Nasr Eddin la sua buona sorte:

- Guarda che fortuna mi ha portato ad alzarmi presto la mattina! Se penso che c'è qualcuno che ozia nel letto... Se fossi arrivato più tardi, questo pezzo non lo avrei mai trovato: qualcun altro lo avrebbe raccolto prima di me.

- Ma chi ti dice, obietta l'Hodja, che non fosse già lì ieri sera?

- Se fosse stata lì, l'avrei vista ieri quando sono tornato.

Oltretutto non è questa la domanda.

- O camminatore senza testa! Tutta la questione sta lì, anzi: chi ha avuto la sfortuna di perderlo si è alzato anche prima di te!

Nasr Eddin Hodja


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3 commento su “Et si on ne faisait rien ?”

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