Diario di un futuro rentier (30)

Questo post è la parte 29 di 86 della serie Diario di un futuro pensionato.

Giornale

Non fare nulla... ne ho già parlato nel mio ultimo post. Hai mai notato quanto sia difficile? Anche quando partiamo con la ferma intenzione di uscire, spesso è impossibile. C'è sempre qualcosa o qualcuno che ti ferma. Un piccolo invito qui, un piccolo servizio là, un telefono qui, un bambino che piange là... E anche se ci sono tutte le condizioni per mantenere la calma, ci scontriamo con il nostro vecchio demone, la nostra maledetta incapacità di rimanere inattivi per più di un minuto.

Nell'investire mi ci sono voluti diversi anni per imparare a non fare nulla! Due grandi crolli del mercato azionario avranno comunque finito per avere la meglio su questa sete morbosa di comprare, vendere e restare bloccato dietro il mio schermo ad analizzare l'andamento dei prezzi delle azioni. Bisogna tenere la testa sepolta fino al collo per capire finalmente che tutta questa agitazione è del tutto inutile. Lo sappiamo però in partenza, ma non possiamo fare altrimenti, almeno finché non lo abbiamo sperimentato, con tutti gli aspetti negativi che esso comporta.

Nella vita è come negli investimenti, la maggior parte delle volte corriamo in modo sterile. Ci agitiamo, ci entusiasmiamo e alla fine ci ritroviamo allo stesso punto come se fossimo rimasti a non fare nulla. Molto spesso sarebbe stato addirittura meglio non agire. È una costante dell’umanità e vale per gli individui, le aziende e anche gli Stati. Basta vedere l’inefficienza della maggior parte dei governi e il lavoro distruttivo che possono svolgere.

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1 commento su “Journal d’un futur rentier (30)”

  1. Grazie Jérôme, articolo particolarmente rilevante di domenica! Due commenti: 1. non siamo animali indolenti e il 'movimento' (essere occupati, muoversi, ecc.) è vita e, cosa più importante in materia di finanza 2. il settore finanziario viene remunerato in base all'agitazione dei suoi clienti, quindi il quadro è falso, noi siamo obbedendo solo a una forte corrente di incentivo per far funzionare la macchina e spendere. Ciò equivale a incoraggiare il consumo di prodotti non essenziali.

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