Secondo Wikipedia, la vacanza è un periodo di tempo durante il quale una persona interrompe le proprie attività abituali. Il termine deriva dal latino "vacare" che significa "stare senza", restare o non occuparsi. Il nostro mondo di pazzi iperattivi, tuttavia, non ama il vuoto, quindi i mentori dell’economia hanno rapidamente inventato dei trucchi per tenerci occupati con grandi spese durante questi tempi benedetti dagli dei. Sono il primo a voler andare ai tropici non appena si presenta l'occasione, quindi mi trovo in una brutta posizione per criticare, ma bisogna riconoscere che gli esseri umani hanno davvero difficoltà a mantenere la calma e a non fare nulla, come sente dire la definizione originale della parola vacanza.
Certo, diremmo che andare su un'isola paradisiaca significa anche non fare nulla in un certo modo. Ma ehi, anche lì riusciamo a venderti attività di tutti i tipi, moto d'acqua, escursioni, visite a distillerie di rum, fabbriche di produzione di sigari, corsi di ballo, acquagym, ecc. Insomma, l’ozio, dall’italiano “fare niente”, è davvero nei guai.
Senza contare che un buon numero di noi è dotato di smartphone che rimangono permanentemente connessi per rispondere alle emergenze professionali. A questo prezzo verrebbe da chiedersi se non sarebbe meglio lavorare. Vale davvero la pena spendere migliaia di euro per un viaggio dal quale difficilmente tornerete riposati perchè
- Abbiamo lavorato come matti per essere aggiornati prima di partire.
- Eravamo stressati per aver fatto le valigie all'ultimo minuto.
- Abbiamo fatto un viaggio in aereo di 12 ore lì e quasi lo stesso al ritorno.
- Abbiamo continuato a rispondere alle sue e-mail di lavoro durante il suo soggiorno e non siamo mai riusciti a schiarirci le idee.
- Lì non siamo rimasti calmi un attimo perché dovevamo visitare il più possibile per coprire in qualche modo il costo del biglietto aereo (che alla fine non ha fatto altro che aumentare ancora di più il conto totale).
Tutto questo per avere ancora un buco nello stomaco prima di ricominciare il lavoro, sapendo già quanti guai ci sarebbero capitati visto che non abbiamo mai veramente staccato la spina. E poi da avere la testa sott'acqua appena si riparte per recuperare in pochi giorni tutto il lavoro accumulato durante le vacanze. Alla fine, a cosa servono queste vacanze? O meglio a chi? Certamente non per te.
Alla fine il tuo lavoro viene comunque svolto, quindi al tuo datore di lavoro non costa quasi nulla e per di più spendi infinitamente di più rispetto a quando lavoravi. Se questa non è una manna dal cielo per l’economia, tutto questo...
Naturalmente non vorrei per nulla al mondo che mi venissero tolte queste meravigliose vacanze. Vorrei, al contrario, che durassero per sempre, diventando economicamente indipendenti. Ma per fare questo bisogna cambiare completamente mentalità e reimparare il significato originario della parola vacanza...
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Ciao Girolamo,
Sono d'accordo con te Siamo diventati schiavi del nostro lavoro al punto che quando arriva il momento di liberarcene (per il nostro bene) ci stressiamo quando non ci pensiamo più.
È triste perché in fondo sappiamo benissimo che se il nostro datore di lavoro non avrà più bisogno di noi, ci dirà di andare a prenderci una vacanza... e questa volta definitivamente!
Personalmente non mi ci riconosco davvero perché quando sono in vacanza il mio chip non è già più nel cellulare!
In ogni caso, grazie per questo articolo. Non conoscevo l'etimologia della parola vacanza! 🙂