L'importanza di rispettare il proprio orizzonte temporale

L'importanza di rispettare il proprio orizzonte temporaleIn teoria, gli investitori possono essere classificati in categorie: a breve termine (o anche a brevissimo termine per gli speculatori), medio e lungo termine. In pratica è molto meno semplice. Vediamo regolarmente investitori a lungo termine vendere prima del tempoo speculatori mantenere i titoli più a lungo di quanto dovrebbero. Perché cambiano idea lungo la strada? Quali conseguenze può avere questa scelta?

Il cambiamento nell’orizzonte temporale per gli investitori a breve termine:

Ciò che accomuna tutti gli investitori, indipendentemente dal loro stile di trading, è che aspetteranno sempre (almeno ci proveranno...) il momento giusto per mettersi in posizione. Ciò significa, un segnale che corrisponde alla loro strategia, sviluppato secondo diversi criteri tra cui, l'orizzonte temporale.

Cominciamo con l'investitore a breve termine, i cui obiettivi sono spesso basati su poche ore. Questo generalmente prende una posizione su un grafico H1, che sarà anche il grafico su cui avrà effettuato la sua analisi tecnica. Vede un segnale ed entra.

Il cambiamento nell'orizzonte temporale appare più spesso quando il commercio va male. Di riflesso, il nostro investitore decide improvvisamente, per spostare la tua fermata (se ne ha uno), certo che il prezzo tornerà nella giusta direzione. E poi è un disastro...il prezzo continua a scendere e il trade a breve termine si trasforma in una posizione a medio/lungo termine, ovvero in: " non venduto, non perso, spostiamo ancora un po' la fermata e aspetteremo disperatamente che salga di nuovo. Il che potrebbe accadere... oppure no. Non solo il denaro investito viene bloccato per un periodo molto più lungo di quanto inizialmente previsto nella strategia a breve termine, ma anche le perdite aumentano sempre un po' di più.

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La variazione dell’orizzonte temporale per l’investitore a medio/lungo termine:

Altro caso abbastanza comune: un investitore a lungo termine che decide di vendere dopo un forte aumento del prezzo delle azioni. La sua strategia era basata sui dividendi, ma decide che anche realizzare una plusvalenza non è male. Per l'investitore a medio termine è un po' diverso, anche se il risultato rimane lo stesso: perché aspettare diverse settimane, o mesi, quando il prezzo ha appena fatto un balzo verso l'alto? In questo caso, può diventare un investitore a breve termine senza nemmeno rendersene conto.

E diversi mesi dopo, entrambi possono mordersi le dita. L'investitore a lungo termine non incasserà i dividendi previsti, poiché non è più in possesso dei titoli. Probabilmente ne avrà comprati altri con la sua plusvalenza, ma: avrà pagato nuove tariffe e non ha alcuna garanzia che i nuovi titoli funzionino bene come quelli vecchi. E cosa accadrà all'investitore a medio termine se il prezzo continua a salire dopo la vendita? Riacquisterà, a un prezzo più alto, i titoli di cui si è appena sbarazzato qualche giorno prima?

Una parola d'ordine: disciplina

Qualsiasi strategia si basa su fattori definiti in anticipo. Meglio non cambiarlo strada facendo.

La soluzione migliore sarebbe avere diversi portafogli su cui applicare strategie diverse, in particolare, per quanto riguarda l'orizzonte temporale, e di rispettarli alla lettera. Tuttavia, potrebbero esserci anche alcune rare eccezioni. Ad esempio, se la direzione della posizione continua a muoversi nella giusta direzione, un investitore a breve termine può benissimo attendere la fine del movimento, anche se ci vogliono diversi giorni. Adatto a tutti per adattarsi al mercato.

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Ma cambiare strategia su una posizione già impegnata non è spesso (mai?) sinonimo di profitti...


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3 commento su “L’importance de respecter son horizon de temps”

  1. Articolo molto interessante Sylvain. Questo rapporto con il tempo è infatti un grosso problema per l’investitore che fa i conti con le proprie emozioni. Questo è uno dei motivi per cui mi sono spostato verso i dividendi perché mi sono reso conto che concentrandomi sulla variazione dei prezzi delle azioni passavo costantemente dal breve/medio al lungo termine e alla fine ad un certo punto non sapevo a che punto mi trovavo Tutto. Ora le cose sono chiare, non esco dalle mie posizioni a meno che il dividendo non sia in pericolo. Grazie per questo approfondimento informativo.

  2. Guilhem @Investimenti studenteschi

    CIAO,

    Parlo per esperienza personale: vendere in anticipo è una cosa che ho praticato molto quando ho iniziato, credendo che il valore aggiunto fosse valore aggiunto. Il problema principale era che avevo messo sul mio conto più soldi di quanto potessi permettermi di perdere in quel momento. Quindi una plusvalenza rappresentava una somma significativa.

    Il mio contributo sarebbe quello di dire che investire mese dopo mese quando si inizia permette di accumulare capitale senza prestarvi attenzione e soprattutto senza paura di cambiare orizzonte per ottenere un valore aggiunto corrispondente a uno stipendio giornaliero, dato che le somme impegnati sono distribuiti su mesi/anni.

  3. Buongiorno,

    Da parte mia, direi che qualsiasi orizzonte di investimento inferiore a 5 anni dovrebbe essere considerato speculazione e non investimento. Il vero investitore si vede come un azionista che possiede una parte della società, non come un detentore temporaneo di azioni con l’idea di realizzare un rapido guadagno di capitale.
    Non c’è niente di sbagliato nel far rotolare rapidamente le tue azioni, ma sii onesto con te stesso, a questo punto sei uno speculatore e non un investitore.

    Martino
    http://www.investir-a-la-bourse.com

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