Diario di un futuro rentier (5)

Questo post è la parte 5 di 86 della serie Diario di un futuro pensionato.

Giornale

Oggi mi trovo a un punto cruciale tra una rendita passiva certamente presente ma insufficiente e un'attività professionale che mi divora tutto il tempo e le energie. È tanto più frustrante perché sento di essere sulla strada giusta, ma non riesco ancora a trarne beneficio nella vita di tutti i giorni. Inoltre è ancora più frustrante perché già da qualche mese ho potuto convivere con un'attività professionale ridotta, e ho quindi potuto assaporare le gioie della vita da pensionato, anche se solo parzialmente. Cresceva dentro di me l’impazienza di raggiungere l’obiettivo.

La nostra società è impazzita completamente. È il regno di tutto, subito. Gli azionisti irresponsabili (e ce ne sono molti) chiedono costantemente rendimenti indecenti alle aziende. È come se avessimo dimenticato che la vita di un'azienda, come la vita in generale, è fatta di un susseguirsi di crisi e rinascite. E ovviamente a farne le spese sono sempre i dipendenti. Licenziamenti di massa, aumento dell'orario di lavoro e ritmo per i “fortunati” che possono mantenere il posto di lavoro! E verrebbe quasi da dire ancora grazie per aver avuto la felicità di essere sfruttati.

Mi piacciono le nuove tecnologie e non sono uno che ha nostalgia del passato, ma penso che la posta elettronica sia diventata una vera calamità per i dipendenti del settore dei servizi. Nella maggior parte dei casi è possibile prendere il telefono e risolvere un problema in 2 minuti, mentre sarebbero necessarie diverse e-mail avanti e indietro per ottenere lo stesso risultato. A ciò si aggiunge la quantità astronomica di e-mail che non ti riguardano. Non sto nemmeno parlando di spam, ma di ogni volta che ricevi una copia di informazioni che non ti servono. Bisogna però leggerle fino alla fine per esserne sicuri... E poi ci sono anche le simpatiche email che ti arrivano alla fine del giro, quando diversi relatori si sono già scambiati in numerose occasioni... quelle le conoscete email lunghe diverse pagine, da leggere dalla fine e che a volte sono anche in inglese.

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Il punto in cui diventa comico, e perfino tragicomico, è quando qualcuno ti chiama pochi minuti dopo aver inviato un'email per assicurarsi che tu l'abbia ricevuta perché non hai ancora risposto.. Patetico, vero? Alcune persone arrivano addirittura a mandare fuori sede il proprio manager quando sono assenti solo per poche ore. Potrebbero farlo anche quando vanno a dormire mentre ci sono. Quando ricevi da decine a centinaia di e-mail al giorno, non c'è motivo per cui questo flusso si interrompa da un giorno all'altro. È sempre bello arrivare la mattina presto e vedere che la tua scatola è già piena. In realtà mi piace guardare i tempi di invio... a volte è agghiacciante.

Gridiamo al lupo di fronte alle condizioni di lavoro cinesi, ma gli occidentali a volte farebbero meglio a ripulire anche le proprie porte. Tutto ciò che abbiamo fatto è sostituire la fatica fisica del lavoro alla catena di montaggio con un costante stress psicologico ed emotivo. Quel che è peggio è che, grazie a Internet e agli smartphone, il confine tra vita privata e vita professionale è diventato quasi inesistente. E ovviamente questo movimento non è andato a beneficio dei lavoratori.

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6 commento su “Journal d’un futur rentier (5)”

  1. Il tuo articolo è così vero. La tecnologia è buona ma l’uso che ne viene fatto a volte è totalmente stupido.
    Il tuo blog è sempre così interessante. Buona fortuna per la tua indipendenza finanziaria.

  2. Non potrei essere più d'accordo con la conclusione del post. Quanti dirigenti finiscono per essere bruciati?
    Smettiamola di dare lezioni qua e là, occupiamoci dei nostri problemi, le cose andranno già molto meglio!

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