Azioni in valuta estera e rischio di cambio (3/4)

Questa pubblicazione è la parte 3 di 4 della serie Azioni in valuta estera e rischio di cambio.

DollaroAbbiamo visto nel ns ultimo articolo che si poteva limitare il rischio valutario diversificando il proprio portafoglio in valute locali, ma che questo metodo era limitato e non così ovvio come potrebbe sembrare a prima vista. In ogni caso, questa strategia da sola non può essere sufficiente. È quindi necessario trovare altri approcci per superare le fluttuazioni valutarie. Uno di questi è giocare sul mercato dei cambi. Si tratta di una soluzione efficace per chi ha padronanza di questo tipo di investimenti e che, come le obbligazioni, permette di diversificare la tipologia di asset in cui investire.

IL Forex ha guadagnato popolarità nel corso degli anni 2000-2010, grazie alla mediocre performance del mercato azionario. Questo mercato ha il vantaggio di essere aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, di essere molto liquido, di poter muoversi su e giù, di non essere correlato al mercato azionario e quindi di poter generare teoricamente una performance assoluta. Inoltre, ti permette di attivare a leva, giocando su qualcosa di più di quanto abbiamo investito, e quindi amplificando i guadagni (ma anche le perdite). Molti hanno addirittura deciso di rinunciare del tutto alle azioni e di giocare solo sulle valute, il che potrebbe anche spiegare le maggiori fluttuazioni valutarie e la speculazione sul CHF.

Per proteggerti dal rischio valutario, prendi semplicemente un posizione opposta a quella dell’attività estera in possesso. Ad esempio, per proteggersi completamente da un calo del dollaro, si dovrebbe giocare contro il biglietto verde per un importo equivalente in dollari alle azioni possedute. Il vantaggio, se ce n’è uno, è che grazie alla leva finanziaria non è necessario possedere tutti questi dollari. È anche possibile coprirsi solo parzialmente da questo rischio, speculando solo su una parte del valore in dollari del portafoglio.

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La crescente popolarità del mercato valutario (e delle materie prime) ci ricorda un po' quella dei broker Internet alla fine degli anni '90, quando quasi tutti aprivano un conto per acquistare azioni legate alle società dotcom. Ad alcuni piacerà, ma sembra che attualmente ci siano troppi bambini in questo parco giochi che giocano contemporaneamente.

Inoltre, il rischio valutario viene coperto aggiungendo un altro rischio, quello dell'effetto leva, che permette di collocare sul mercato una somma fino a 500 volte superiore a quella posseduta dal broker. Anche la leva finanziaria è eccessiva la causa della rovina per molti individui mentre il Forex è da 2 a 3 volte meno volatile del mercato azionario. Si consiglia quindi di prestare molta attenzione se si desidera intraprendere questo percorso.

Nel nostro prossimo articolo, discuteremo di un ultimo metodo originale per la copertura dal rischio valutario.

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