Il 2010 si chiude a coda di pesce in quanto il brusco calo del dollaro (-2.81%) della settimana scorsa ha pesato sull’economia prestazione dal nostro portafoglio. Stiamo infatti scendendo a -7.23%, mentre l'SMI è sceso a -1.78% (dal lancio del nostro portafoglio il 02/03/2010). Tuttavia, il dollaro non giustifica tutto. Nello stesso periodo, infatti, l’S&P 500 è aumentato di 14.18%, mentre il dollaro è sceso di 11.74%, il che dà un guadagno finale in CHF di 2.44%.
Il mercato ha quindi fatto meglio del nostro portafoglio dal 3 febbraio 2010. Anche se lo abbiamo battuto fino a ottobre, da quella data siamo rimasti indietro. Stavamo meglio quando l’S&P era ribassista (da aprile ad agosto). Da settembre in poi la situazione è progredita in modo significativo e ha finito per raggiungerci. Questo è il problema dei titoli difensivi: perdono terreno rispetto al mercato quando il mercato va bene. Lo sapevamo in anticipo: la nostra strategia ci lascia un passo indietro rispetto al mercato. Questo non è problematico nel senso che non stiamo cercando di batterlo, ma solo di ottenerne uno prestazione vicino, con meno volatilità. Ciò che però dà più fastidio è che i nostri risultati sono negativi, anche se l’orizzonte temporale è ancora breve per giudicare (10 mesi). Ricorda che stiamo investendo per un periodo minimo di cinque anni.
La “buona notizia”, anche se da ridimensionare, arriva dall'avanzamento del portafoglio con l'assunzione dell'euro come valuta di riferimento. La redditività dal 3 febbraio 2010 è di 7,54% rispetto a 0,28% per il CAC40. Dico che da allora deve essere messo in prospettiva questo risultato avviene al prezzo di un deprezzamento della moneta unica, quindi non è l'ideale. L'altra buona notizia deriva dalla bassa volatilità del portafoglio che si ottiene tenendo conto del rischio dei titoli selezionati. Ciò ci impedisce di concentrarci troppo sui prezzi delle azioni, a scapito del loro rendimento da dividendi. Il reddito ottenuto costituisce anche un'ultima fonte di soddisfazione poiché siamo passati da 409.50 CHF nel 3° trimestre a 464.20 CHF nell'ultimo trimestre.
Quando abbiamo parlato dell'importanza di diversificazione, abbiamo specificato che lo era essenziale per proteggersi dalla caduta del dollaro integrando le proprie posizioni negli Stati Uniti con altri investimenti in EUR o CHF. Avevamo menzionato alcuni fondi di investimento a bassa volatilità che potrebbero fare al caso nostro. È anche possibile sottoscrivere fondi di materie prime, che però purtroppo sono molto più nervosi. D’altro canto, finora non siamo riusciti a trovare una soluzione per far sì che il nostro portafoglio si adatti ai valori europei o svizzeri. Mancano infatti alcuni dati grezzi necessari al nostro algoritmo.
L'anno 2010 ha avuto il merito di sensibilizzare ancora di più l'importanza dell' diversificazione. Il nostro proposito per il 2011 sarà quindi quello di trovare un modo per aggiungere posizioni diverse dagli Stati Uniti al nostro portafoglio.
Buon anno a tutti e buon mercato azionario,
cromo
PS:
Due importanti novità vanno segnalate nel ns portfolio. Innanzitutto, Sunoco Logistics (NYSE:SXL) è passata da "Vendi" a "Mantieni". Il titolo rimane ancora molto volatile, ma offre un interessante rendimento da dividendi a lungo termine. Al contrario, Paychex (NASDAQ:PAYX), concorrente dell'Automatic Data Processing (NASDAQ:ADP), viene declassato da hold a sell. Il rendimento a lungo termine è decente (3.60%), ma la crescita dei dividendi è bassa, soprattutto perché sono rimasti allo status quo nel 2010. Per questo motivo PAYX verrà rimosso dal ns portfolio nei prossimi giorni.
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