Casa Foro La barra Metodo di calcolo del “Rendimento del costo di acquisto a lungo termine”

  • Questo topic ha 2 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni da Gregorio D..
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  • #16440

    Ciao Girolamo,

    So che hai già provato a spiegare la nozione di rendimento del costo di acquisto a lungo termine, presente nelle schede informative di ciascun titolo, ma non sono sicuro di sapere come interpretare equamente questo indicatore.

    Ad esempio, cosa intendi quando scrivi per PG “Il rendimento atteso dei costi di acquisto a lungo termine di Procter & Gamble raggiunge 35.02%. »?

    Cosa intendiamo per Lungo Termine e come viene calcolato questo rapporto?
    Vuoi dire che dopo x (da definire?) anni di possesso di questo titolo e al prezzo di acquisto attuale, possiamo aspettarci un rendimento annuo di 35%?? :) Oppure questi 35% corrispondono a un rendimento cumulativo su x (?) anni?

    Grazie per questi dettagli
    Settimana molto buona,

    Gregorio

    #17084
    Girolamo
    Amministratore del forum

      Ciao Gregorio
      si tratta di un indicatore specifico di dividends.ch che mira a misurare la qualità di un titolo che paga dividendi crescenti. Tutto questo è ovviamente molto teorico, ma per dirla semplicemente significa che se acquistiamo e manteniamo, è probabile che otterremo un ritorno sul costo di acquisto di x%. Si tratta infatti di un rendimento annuo, non cumulabile, misurato in relazione al prezzo pagato per l'acquisizione del titolo.
      È chiaro che per raggiungere questa quantità di 35% ci vogliono molti anni, addirittura decenni! Ma qui stiamo parlando di titoli che sono in grado di pagare dividendi crescenti per periodi così lunghi e questo è il punto centrale di questo indicatore.
      Naturalmente, in realtà, pochi investitori otterranno effettivamente questo ipotetico rendimento perché molte cose possono accadere in un periodo così lungo, dal momento dell’acquisto. E qui non penso solo ai problemi legati all’azienda che stiamo acquistando (le aziende che pagano dividendi crescenti hanno appunto capacità difensive e resilienti) ma anche, e forse soprattutto, all’investitore stesso.
      Dobbiamo quindi prendere questo dato più come elemento di paragone, che come dato assoluto.

      #17085

      Ok, grazie per queste spiegazioni.
      Buonasera,
      Gregorio

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