Casa › Foro › Dividendi e mercato azionario › Diventare titolare di una rendita e strategia di investimento
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AutoreInviare
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6 Giugno 2022 ore 21:21 #415110
Buongiorno,
Leggo questo blog con interesse da diversi anni. E ho appena finito di leggere il libro. Sono totalmente d'accordo con l'analisi di RatRace e ho adorato l'inizio della postfazione con il vicino che raschia la macchina nella neve :)
Anch'io aspiro a un simile obiettivo. E come piccolo capo di una PMI, con l'imposta patrimoniale basata su una valutazione totalmente sproporzionata del valore della mia azienda, pago 45% del mio reddito 2020 in tasse... Quindi chiaramente, lavoro come un matto per garantire lo stipendio dei miei dipendenti e pagare le tasse. La redditività dell'azienda è buona ma la reinvesto (sì sì, Ratrace).
Alcuni commenti dopo aver letto il libro di Jerome:
– Contare su una resa reale di 7% mi sembra un po’ ambizioso. Tanto più che quanti più titoli dovete separare per finanziare la vostra pensione, tanto minori saranno i vostri rendimenti. Personalmente calcolo con massimo 5% annuali (reali).
– Quindi sto cercando di arrivare a un punto in cui il capitale non venga mai toccato, con un buon PF azionario diversificato e anche immobiliare. Penso che dovrò faticare per altri 5-8 anni.
– Nel libro, Jérôme afferma giustamente che la cosa più redditizia sarebbe essere azionista di una società di tipo PMI e delegare la gestione a un direttore. E' più o meno quello che mi piacerebbe fare. Ma questo è molto, molto difficile da implementare nella pratica. Ad oggi non ho trovato la persona che possa fare questo (essere estremamente versatile, diplomatico, conoscere l'economia e la contabilità, avere fiuto imprenditoriale, ecc.). E aggiungo che per un socio unico come me non sarei mai veramente “senza preoccupazioni”.
– Portafoglio: non sto cercando di replicare un indice con il mio PF. La mia strategia è quella di non vendere mai un titolo, ma solo di aggiungere acquisti. Una parte del PF è collocata in buone azioni, ma mi concedo da 20 a 30% in piccole aziende innovative. Alcuni sono stagnanti o al collasso (cannabis canadese...), ma altri hanno ampiamente compensato (Tesla nel 2018 🙂)
– Broker: Storicamente, il mio PF azionario è presso Tradedirect di BCV. Lo trovo un po' indietro rispetto a swissquote o altri. Ma vista la mia strategia questo mi basta. E dietro c'è sempre una banca cantonale... Personalmente evito gli intermediari all'estero (congelamento dei beni in caso di grave problema diplomatico, fallimento, ecc.). Qualcun altro a Tradedirect? Le spese per la dichiarazione dei redditi mi sembrano esagerate (circa 500 franchi per 40-50 posizioni)
– Azioni francesi: ho alcune belle azioni con dividendi francesi (total, sanofi, danone, bouygue ecc.). Ma secondo i miei calcoli la ritenuta alla fonte francese del 30% è semplicemente persa. Appena ? Queste posizioni valgono 5000-8000 EUR ciascuna.
Buona conclusione di un lungo weekend. Coraggio a chi dovrà alzarsi domani mattina (me compreso)
6 Giugno 2022 alle 23:25 #415114CIAO,
Grazie per il tuo commento
Ecco le mie risposte:
– Contare su una resa reale di 7% mi sembra un po’ ambizioso. Tanto più che quanti più titoli dovete separare per finanziare la vostra pensione, tanto minori saranno i vostri rendimenti. Personalmente calcolo con massimo 5% annuali (reali).
Fare attenzione a non confondere il rendimento dei dividendi e la redditività del portafoglio. La redditività non cambia, anche quando si svendono i titoli (e nemmeno il rendimento dei dividendi in percentuale). La redditività reale di 7% è quella media del mercato azionario nel lungo termine. È anche quello che ho sui miei investimenti dal 2010. Dall'introduzione del PF determinante (dal 2020), mi aspetto un aumento di questa redditività annuale, fino a raggiungere 16%. Per il momento è più basso, date le condizioni del mercato, ma il PF non sta andando così male. A breve farò un ripasso del primo semestre, molto ricco di lezioni!
Ad oggi non ho trovato la persona che possa fare questo (essere estremamente versatile, diplomatico, conoscere l'economia e la contabilità, avere fiuto imprenditoriale, ecc.). E aggiungo che per un socio unico come me non sarei mai veramente “senza preoccupazioni”.
Sì, hai ragione ed è un vero problema. Conosco diversi imprenditori nella tua stessa situazione.
– Broker: Storicamente, il mio PF azionario è presso Tradedirect di BCV. Lo trovo un po' tardi rispetto a swissquote o altri. Ma vista la mia strategia questo mi basta. E dietro c'è sempre una banca cantonale... Personalmente evito gli intermediari all'estero (congelamento dei beni in caso di grave problema diplomatico, fallimento, ecc.). Qualcun altro a Tradedirect? Le spese per la dichiarazione dei redditi mi sembrano esagerate (circa 500 franchi per 40-50 posizioni)
Sono un vecchio disertore di BCV ed e-sider (antenato di tradedirect). Me ne sono andato soprattutto a causa dei costi. Per il buy & hold può effettivamente funzionare. E sì, 500 dollari per una dichiarazione dei redditi sono un furto. Anche Postfinance costa meno (100 balle).
– Azioni francesi: ho alcune belle azioni con dividendi francesi (total, sanofi, danone, bouygue ecc.). Ma secondo i miei calcoli la ritenuta alla fonte francese del 30% è semplicemente persa. Appena ? Queste posizioni valgono 5000-8000 EUR ciascuna.
Perso, non del tutto. O chiedi il rimborso allo Stato francese, ma è una procedura complicata, lenta e ricevi solo bocconi, oppure, molto più semplice, chiedi l'imputazione fissa su metà dell'importo, tramite la tua tassazione annuale (l'altra metà già trattenute dalle autorità fiscali svizzere). È molto più semplice e ti evita di essere tassato due volte. I due importi trattenuti alla fonte (parte svizzera e parte francese) vengono poi detratti dall'importo dovuto sulla tassazione annuale.
Coraggio a chi dovrà alzarsi domani mattina (me compreso)
Sarò unito, difendo anche i miei figli 😉
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AutoreInviare
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